Il Futuro

IL FUTURO SARÀ FANTASTICO. NEL FUTURO LE MACCHINE VOLERANNO, DICEVANO. LE MOTO NON AVRANNO NEANCHE LE RUOTE.

Le ruote nel futuro non serviranno, dicevano. Autobus, camion, tram, tutto senza ruote. Si viaggerà sulle monorotaie magnetiche oppure dentro piccole navette a propulsione atomica oppure a cavallo di razzi. Le moto saranno spaziali oh. Bellissime, tutte aerodinamiche con dei cosi sotto, dei propulsori a energia pulitissima. Mica elettrici, ma va’. Nel futuro l’elettrico sarà il passato. Ci sarà tipo un’energia magnetica, cioè non poggi su nulla, leviti. Una levitazione magnetica, senza meccanismi. Servono solo due poli opposti, che generano forza repulsiva. Quindi sarà una levitazione naturale. Nel futuro saliremo su queste moto a levitazione naturale che viaggeranno fino a 580 chilometri orari, quasi 600. Dicevano. E invece eccoci qui nel 2098, nel “futuro”. Ci spostiamo sempre su macchine con motore a combustione. Solo che ora a bruciare non è più il petrolio, quello è finito da tempo. C’è quest’olio infiammabile estratto da quei pesci in via d’estinzione. Non è il massimo perché rilascia residui altamente tossici, è costoso e tra poco, morto l’ultimo pesce, finirà. Pazienza, poi ci penseranno i posteri. Poi si è scoperto che i treni a levitazione magnetica causavano una forma di labirintite letale. Via, smantellati tutti. Cioè, in realtà sono tutti ancora lì, ma inutilizzabili. Ok, alcuni sono stati convertiti in micro alloggi, ma il resto sta lì a marcire. Le moto hanno ancora due ruote e un motore, ma nessun razzo spaziale. È vero, l’elettrico non c’è qui nel futuro. Siamo andati oltre. A conti fatti si è scoperto che inquinava più del carbone. Poi c’è stato il problema dello smaltimento delle batterie. “Dai ci penseremo tra qualche anno” dicevano. Ed eccoci qui, a fare i conti con quelle montagne di batterie stoccate sulla luna che esplodendo ne modificano l’orbita. Insomma, nessun propulsore a energia pulitissima, nessuna moto super aerodinamica. Le motociclette ora sono più belle? Sono più brutte? Chissà… Sembrano più o meno le stesse, alcune belle, altre brutte. Come sempre. Quelli ad essere veramente cambiati siamo noi, con questi caschi, i respiratori a ossigeno, le tute anti contaminazione. Con l’immancabile social-drone che ci segue ovunque. Il futuro. Fantastico, sì. Non bellissimo.


Testo e disegni di Gianpaolo Bertoncin, dalla rubrica The Junkers sul n.60 di Ferro Magazine, Giugno 2021.

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