Sono Gianpaolo Bertoncin, vivo a Roma e disegno da quando ero bambino. Ho frequentato delle scuole, la solita roba. Nel mentre mio padre mi insegnava ad amare le moto. Poi ho lavorato come disegnatore qui e là. Il mio lavoro ha sempre avuto a che fare con la computer grafica, 2 e 3D, e l’illustrazione. Ho lavorato presso una software house per cartoni animati e poi in qualche studio di architettura e ingegneria. Sì, tutto bello, ma in quegli anni non ho mai disegnato quello che mi piace veramente. Nel tempo libero continuavo a disegnare mostri, teschi, moto, roba strana, ma evidentemente non era sufficiente. Non c’era via di fuga. Nel 2010 mio padre si ammala e muore. Allora mollo tutto, spengo i computers e lascio il lavoro. Ciao ciao. Dopo un po’ apro un B&B in centro a Roma. Ancora nessuna via di fuga. In quel periodo ho cominciato a disegnare quello che mi piace veramente e The Junkers ha iniziato a prender vita, lentamente. Quando sono cominciati ad arrivare i primi riscontri positivi, ho chiuso il B&B ed ho iniziato la carriera di illustratore freelance. Facciamo sul serio, mi sono detto, quindi eccomi qui felice come una pasqua.
Ok, non sono tutte rose e fiori. Faccio questa cosa tutto da solo in maniera totalmente autonoma e indipendente. A volte non è facile ma va bene così. La cosa bella è che ho il completo controllo del mio lavoro. Prendo io tutte le decisioni.
I miei lavori si ispirano e sono influenzati dai film, dalla cultura pop e underground, dai libri, dai cartoni e dai fumetti, dalla cultura dello skateboarding. Non so quale di queste cose mi influenzi maggiormente, probabilmente è un mix di tutte.
Per i miei lavori uso soprattutto schermi touch e tablet. Ovviamente mi piace disegnare con e su tutto. Personalizzo magliette, caschi, taniche, giacche di pelle e roba così, ma sono tutte cose che non vendo e tengo per me.
Il 90% dei lavori che mi vengono commissionati, lo realizzo in digitale. Oggigiorno è impensabile fare certe cose senza l’aiuto della tecnologia. So che in molti storceranno il naso, ma io credo che l’illustrazione digitale ti spinga ad alzare l’asticella via via un po’ di più. Almeno, per me è così.
Devo a mio padre il coinvolgimento nel mondo motociclistico. Tanti anni fa (io ancora non c’ero) aveva un negozio di moto in centro. Mi ha contagiato con la “febbre santa” sin da piccolo (grazie Mario).
Cerco di non seguire la corrente e cerco di essere sempre autentico in quel che faccio. Ho ancora tanto da imparare e migliorare… ci sono artisti pazzeschi là fuori.
My name is Gianpaolo Bertoncin, I live in Rome and I had been drawing since I was a child. I went to some school, high school, college, the usual. Meanwhile my dad taught me to love motorcycles. Then I worked as a designer here and there. My job have always concerned computer graphics, 2D and 3D design and illustration. I was employed in a cartoon software house and later in a couple of architectural and engineering firms. Ok, nice, but I never drew what I really wanted to, in those days. Monsters, skulls, bikes, strange things, I draw this stuff in my spare time but that wasn’t enough. The sun was setting behind me. In 2010 my father fell ill and died. I gave up everything, switched off the computers and quit my job. Ciao ciao. After some time I opened up a B&B in the center of Rome. The sun kept setting behind me. During that time I started to draw what I really like and The Junkers started to come to life, bit by bit. I was given positive feedback and so I closed up the business and began a full time freelance illustration career. Let’s play the real game. So here I am, happy as a lark.
Ok, isn’t always sunshine and rainbows. I’ve been running this thing in a fully independent way and I do everything myself. Sometimes it’s quite hard but that’s fine, I am completely in control of what I do. The whole thing goes through me.
My work is inspired and influenced by movies, underground and pop culture, books, comics and cartoons, skateboard culture. I don’t know which is the biggest, maybe a cocktail of all these.
I use mostly a drawing screen/tablet. Of course I love to draw with and on everything.Let’s say I customize stuff like t-shirts, helmets, fuel can, leather jackets, but it’s all things I keep to myself.
As for the actual commissioned works, I’m 90% digital. Nowadays it’s unthinkable to do certain things without the help of technology. I know there are people who turn up their nose, but I believe that working digitally pushes you to raise your limits more and more.
I owe my involvement in this world to my father who had a motorcycle shop downtown here in Rome, many years ago when I didn’t exist yet. He infected me with this holy fever since I was a kid (thank you Mario).
I try never to go with the flow and always to be authentic. I still have so much to learn and improve… there are amazing artists out there.